E’ tempo di scelta universitaria per moltissimi maturandi, che a settembre inizieranno una nuova avventura, imporntate, che li porterà ad essere dei veri professionisti.
Molti dei miei alunni vengono a chiedermi consiglio: cosa devono fare? Quale è la scelta migliore? Come orientarsi?
Il primo consiglio che in genere dò, da docente ma anche da ex maturanda che c’è passata, è esaminare cosa ci dà davvero piacere studiare. Moltissimi non sanno cosa faranno nella vita, sono disorientati, hanno chiaro soltanto che vogliono proseguire gli studi. Ma quale è la materia che più amano? Quella che non si annoiano ad approfondire? Cercate pertanto di capire quali sono gli argomenti che più vi interessano. Se nessuna delle materie che avete fatto a scuola vi ha entusiasmato, forse semplicemente alle scuole superiori non avete fatto il percorso giusto per voi. Cercate di non ripetere l’errore, e comprate qualche libro inerente argomenti diversi da quelli studiati nei 5 anni, per capire se ci potrebbero essere strade alternative.
Poi passate a considerare quali sono gli esami per i vari percorsi di studio. Se siete interessati a diversi argomenti trattati, allora potete tentare la scelta.
Per esempio a me piaceva molto Fisica a scuola, ma quando ho visto il piano di studi e l’elenco di esami ho deciso che forse non mi interessava approfondirla in modo così puntuale.
Inoltre chiedetevi: che tipi di sbocchi lavoritivi avrà il percorso di studi? Che lavoro mi piacerebbe fare? Autonomo? Dipendente? Creativo? Ripetitivo? A contatto con le persone?
Sappiate che, nonostante io possa amare una disciplina profondamente, non è detto che ne vorrò fare il mio lavoro, a vita. E su questo punto non c’è nulla di strano.
Andate agli incontri di orientamento organizzati dalle Università. Non solo agli incontri organizzati dalla vostra scuola, ma recatevi presso l’Ateneo che vi interessa in prima persona. E’ ben organizzato? Le aule sono sufficienti per tutti, senza dover fare l’assalto alle 6 di mattina? In bacheca ci sono informazioni chiare? E’ chiaro il calendario degli esami? I contatti dei professori sono facilmente reperibili? L’Ateneo ha contatti con le aziende? Come sono i laboratori?
Se c’è tempo, partecipare a qualche lezione prima di iscrivervi. A me aiutò moltissimo. E confrontatevi con gli studenti già iscritti alla facoltà che vi interessano.
Passate l’estate a valutare i precedenti punti.
Se invece siete tra i fortunati che hanno le idee chiare sul tipo di facoltà, non vi resta altro che scegliere l’Ateneo.
Non sottovalutate Università minori, minori per numeri di iscritti, ma non certo per la qualità. Per esempio, la facoltà di Ingegneria della Università degli studi Niccolò Cusano è al sesto posto nella speciale classifica Vqr (Valutazione della qualità della ricerca), stilata dall’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e la ricerca.
Un risultato importante raggiunto grazie all’impegno dei docenti e agli investimenti che l’ateneo ha fatto in questi anni, investimenti che hanno consentito di avere in tempi estremamente rapidi degli ottimi laboratori e di acquisire personale di alto livello.
In 3 anni l’Università è passata da 20 a circa 1.000 matricole.
Il laboratorio dell’ateneo è un fiore all’occhiello che ha permesso alla Niccolò Cusano di vincere due progetti Prin (Progetti di rilevante interesse nazionale), banditi dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
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